martedì 25 novembre 2014

I miei blush

Ciao a tutte/i!
Dopo aver affrontato all'università un esame bello corposo e importante, motivo per cui non ho avuto la forza di scrivere molti post nell'ultimo periodo, ho pensato di parlarvi di un argomento che dire "frivolo" è poco, cioè i miei blush.
Io non mi trucco molto per due motivi: in primis non mi piace la sensazione del trucco sulla pelle, in secundis non tutte le volte che esco mi piace truccarmi in modo metodico partendo dalla base viso, girando per il trucco occhi e passando per quello labbra. =D
Mi piace la naturalezza e la semplicità. Tuttavia ci sono delle volte in cui devo agghindarmi e per farlo utilizzo anche i blush.
Io ne ho solo due, che mi dureranno per l'eternità probabilmente, e sono della Neve Cosmetics: Starlet e Origami. 

Starlet per me oltre che un blush è anche un bronzer, perchè è un rosa scuro-marrone che sfumato sulla mia pelle chiara riesce ad essere usato anche come bronzer. Naturalmente messo su in piccole quantità. E' opaco, quindi non riluce di luce propria. Questo potrebbe essere un punto a sfavore. Diciamo che, utilizzandolo, mi sono accorta che nei giorni in cui ho il viso un po' spento, mi spegne ancora di più. Ma dipende anche dall'uso in sinergia con altri prodotti: se uso un illuminante l'effetto è meno evidente.
Quando sono ispirata, Starlet lo uso anche sugli occhi come ombretto, in particolare nella piega dell'occhio per creare un'ombra. Su questo colore poi metto un marrone più scuro e sfumo. Mi piace molto il risultato finale.

Origami, invece, è un rosa pesca bellissimo. Io amo molto i rosa che virano sull'arancione. Non pensiate che sia arancione! E' sempre rosa, ma con quella punta di rosso che lo rende un colore caldo. Messo sulle guance mi ridà vita. Con questo blush di certo non ottengo l'effetto "spento". Non bisogna metterne molto, altrimenti si rischia di somigliare ad una bambola con le gote supercolorate.
A differenza di Starlet usarlo sugli occhi diventa rischioso, perchè è molto rosa, quindi molto evidente; bisogna sfumarlo bene con altri colori. 
L'ho utilizzato anche sulle labbra mischiandolo ad un lip balm. Il colore che vien fuori è chiaro, più chiaro delle mie labbra, per cui sembra che abbia applicato un correttore. Sinceramente non mi piace.

Tra i due blush di cui vi ho parlato Origami è quello che amo di più. 
Non so se ne comprerò altri. Ce ne sono diversi che mi piacciono della Neve Cosmetics e anche di altre marche, il problema è che non li uso spesso e non mi va di acquistare trucchi che poi dopo un po' devo buttare. Fortunatamente, però, i trucchi minerali non hanno scadenza :).

Non ho fatto swatches di Starlet e Origami perchè con la mia fotocamera e con le luci di cui dispongo non si vedono bene i colori. Ma sono convinta che se li cercate tra le immagini di Google, ne troverete a bizzeffe.

Mi auguro che questo argomento frivolo vi abbia interessato!

Alla prossima =)

A.T.

sabato 8 novembre 2014

"Olus oil" e "Hydrogenated vegetable oil" nei cosmetici

Ciao a tutti/e!
Questo articolo sarà un po' polemico, vi avverto, e anche poco descrittivo. Vorrei esprimere la mia opinione sull'utilizzo nei cosmetici di sostanze del tipo: Olus oil/ Vegetable oil e Hydrogenated vegetable oil. 
Questi sono miscele di trigliceridi, cioè di grassi, di derivazione vegetale. In genere derivano dall'olio di palma, ma probabilmente sono miscele di più oli vegetali. Hanno la caratteristica di essere emollienti.
Ora vi spiego perchè questo ingrediente non mi piace: il problema sta nel fatto che l'indicazione generica di "olio vegetale" o "olio vegetale idrogenato" non mi piace per nulla. Quando leggo questo ingrediente in un cosmetico mi sorgono domande del tipo: ma quali oli vegetali ci sono nella miscela? Da dove provengono questi oli? Derivano veramente dall'olio di palma? E poi che olio di palma è? Da quali palme proviene? 
Già il fatto di non conoscere con sicurezza ciò che uso mi infastidisce, ma mi infastidisce ancora di più spendere del denaro per comprare un prodotto che ha dentro un solo buon ingrediente e per il resto sostanze indefinibili come queste. In realtà non mi piace neppure quando si trovano 10 ingredienti buoni, ma accompagnati da "olus oil" o via dicendo. 
Voglio chiarire che non ne sto parlando perchè penso facciano male alla salute, ma è una questione di principio. Sicuramente il loro uso deriva dal fatto che sono poco costosi. 
Ci sono diverse marche che inseriscono questo ingrediente nei loro prodotti: Lavera, Bema Cosmetici, Neve Cosmetics...

Vorrei solamente che venisse specificato da cosa è formato effettivamente questo ingrediente. 

Come anticipato, questo post è stato poco descrittivo e abbastanza corto rispetto ai miei standard :D.

Comunque, fatemi sapere se anche voi condividete il mio pensiero o se non lo condividete affatto.

Alla prossima!

A.T.

giovedì 16 ottobre 2014

Tre creme mani a confronto: Phytorelax, Benecos, Alverde

Ciao a tutti/e!
Ho da poco finito una crema mani che stavo usando da diverso tempo, per cui ho pensato di fare una piccola recensione di questa e di altre due che mi sono passate sotto il naso nell'ultimo anno.
Dovete sapere che mia mamma è una grandissima consumatrice di creme per le mani. Quindi, spessissimo, quando compro una crema lo faccio per lei. Capita però che a lei una crema non piaccia, quindi per finirla la utilizziamo in due. Questo è stato il destino della "Crema mani intensiva" della linea al burro di karitè della Phytorelax Laboratories.

(Questa è la mia crema. E' un po' malmessa perchè l'ho tagliata per usarla fino all'ultima goccia!)

La comprai una mattina in cui, trovatami a passare da un negozio Limoni per altre faccende, trovai questa marca che dall'INCI  non sembrava male. Naturalmente questa crema non contiene petrolati e siliconi, e neppure conservanti poco apprezzabili. Quindi da questo punto di vista possiamo rassicurarci. Purtroppo, però, non mi è piaciuta più di tanto. Questi sono gli ingredienti:

Aqua, Cetyl alcohol, Glycerin, Cetearyl alcohol, Glyceryl stearate, Butytospermum parkii butter, Ethylhexyl stearate, Coco-caprylate, Sodium cetearyl sulfate, Helianthus annuus seed oil, Parfum, Tocopherol, Citric acid, Phenoxyethanol, Benzoic acid, Dehydroacetic acid, Ethylexylglycerin, Hexyl cinnamal, Citronellol, Alpha-isomethyl ionone, Linalool, Cinnamyl alcohol, Limonene

Lascia le mani morbide fin da subito, ma quando le si lava risultano secche. Purtroppo, anche se ne si mette poca, tende a lasciare le mani unte. Il profumo non mi piace, è finto e sintetico. Credo che il problema di questa crema sia la scarsità di buoni ingredienti funzionali: ci sono sì burro di karitè, olio di girasole e un po' di tocoferolo ma sono immersi in numerosi emulsionanti e oli sintetici che hanno solo la funzione di rendere la crema setosa ma sono anche responsabili dell'effetto unto.
In definitiva è una crema appena sufficiente, buona se la si vuole mettere la sera prima di dormire, perchè al mattino le mani risulteranno senza dubbio morbide e lisce.
Della stessa marca ci sono anche altre creme mani, come quella al burro di cacao o quella all'olio di argan. L'INCI non differisce di molto: ci sono sempre tanti emulsionanti, qualche olio sintetico e praticamente niente più.
In alternativa sarebbe meglio utilizzare del burro di karitè puro, almeno il risultato è assicurato.

Un'altra crema mani che ho usato nei mesi passati, soprattutto durante lo scorso inverno, è stata la "Hand Cream for happy hands" di Benecos
L'ho acquistata per due volte consecutive sia per il prezzo (costa 2 euro per 75 mL) sia perchè mi era piaciuta. Lascia le mani morbide, non unte e l'idratazione rimane anche dopo averle lavate. Mentre la si applica si avverte una certa freschezza, come se ci fosse della menta. In realtà non è la menta a dare questo effetto, dato che non è tra gli ingredienti, bensì il tiglio che ha proprio un effetto rinfrescante sulla pelle.
Questo è l'INCI:

Aqua, Helianthus Annuus Hybrid Oil*, Glycerin, Cetearyl Alcohol, Glyceryl Stearate Citrate, Glyceryl Stearate, Prunus Amygdalus Dulcis Oil*, Calendula Officinalis Flower Extract*, Arctium Lappa Fruit Extract*, Tilia Cordata Flower Extract*, Rosa Canina Fruit Extract*, Sambucus Nigra Fruit Extract*, Hypericum Perforatum Flower Extract*, Urtica Dioica Root Extract*, Helianthus Annuus Seed Oil*, Glycerin*, Sorbitan Caprylate, Tocopherol, Potassium Hydroxide, Ascorbyl Palmitate, Xanthan Gum, Sodium Phytate, Sodium Salicylate, Dehydroacetic Acid, Citric Acid, Parfum

Come potete leggere ci sono numerosi estratti: calendula, bardana, tiglio, rosa canina, sambuco nero, iperico, ortica, che hanno per lo più funzione calmante e antinfiammatoria. In più vi sono olio di girasole, olio di mandorle dolci (emollienti e nutrienti), tocoferolo, vitamina C (soprattutto antiossidanti).

Durante l'inverno sulle mie mani si formano piccole lacerazioni proprio dovute al freddo, per cui ho sempre bisogno di utilizzare una crema che mi aiuti a schermarle dal gelo o che in qualche modo mi aiuti a ripristinare l'integrità della cute. Questa crema di Benecos mi piace molto perchè lenisce la cute arrossata ed è allo stesso tempo idratante, ma non ha un effetto schermante nei confronti del freddo come solo le creme molto corpose sanno fare. Per questo motivo la chiamerei "Hand Cream Repair" e la consiglierei a chi come me soffre di questi piccoli disturbi.

L'ultima crema di cui vi parlo è la "Handcreme Calendula" di Alverde, che sto usando da meno di un mese tutti i giorni. L'ho ricevuta in regalo ed è venuta dritta dritta dalla Germania, da Berlino in particolare. Ciò che colpisce subito di questa crema è l'odore di citronella che vi inonda quando la applicate. Dopo qualche minuto fortunatamente va via. A me non piacciono gli odori che rimangono a lungo, perchè mi intontiscono, soprattutto quelli molto dolci come la vaniglia. Quest'odore di citronella, invece, anche se mi infastidisce per qualche secondo, in qualche modo risveglia i sensi. E' una sensazione abbastanza piacevole.
Per quanto riguarda l'effetto sulle mani, devo dire che le idrata senza ungerle, grazie all'alcol in gran quantità, come sempre (o quasi) nei cosmetici tedeschi. Contiene olio di soia, olio di oliva, burro di karitè, olio di girasole, succo d'aloe, calendula, vitamina C e tocoferolo.
Qui l'INCI:

Aqua, Glycine Soja Oil*, Alcohol*, Olea Europaea Fruit Oil*, Glycerin, Butyrospermum Parkii Butter*, Myristyl Alcohol, Cetearyl Alcohol, Glyceryl Stearate Citrate, Caprylic/Capric Triglyceride, Cera Alba*, Cellulose, Calendula Officinalis Flower Extract*, Xanthan Gum, Aloe Barbadensis Leaf Juice*, Tocopheryl Acetate, Tocopherol, Ascorbyl Palmitate, Helianthus Annuus Seed Oil, Parfum**, Limonene**, Linalool**, Geraniol**, Citral**, Citronellol**, Farnesol**, Benzyl Benzoate**

Tutti questi ingredienti la rendono sufficientemente nutriente. Non vi so dire ancora se sia buona per l'inverno, perchè qui non fa così freddo da poterne sperimentare l'efficacia. Magari più in là aggiornerò questo post con questa informazione.
In ogni caso la presenza della calendula e dell'aloe dovrebbe aiutare a lenire la cute arrossata dal freddo.
So che Alverde non si trova in Italia, ma magari qualcuna/o di voi andando in vacanza in Germania potrebbe aver bisogno di una crema per le mani.

C'è anche un'altra crema per le mani di questa marca, la "Intensiv Handcreme Granatapfel", che avendo il burro di karitè come terzo ingrediente dovrebbe essere più nutriente e più adatta al periodo invernale. C'è anche l'olio di semi di melograno che fungerebbe da antiossidante e da riparatore della cute grazie all'acido punicico che lo caratterizza. Purtroppo quest'olio non è presente in grandi quantità, infatti si trova in basso nella lista degli ingredienti. Questo è anche dovuto al costo: è un olio costoso perchè ci vogliono numerosissimi semi per ottenere una piccola quantità d'olio. 

Eccovi l'INCI di questa cremina:

Aqua, Helianthus Annuus Hybrid Oil, Butyrospermum Parkii Butter*, Glycerin, Alcohol, Alcohol*, Cetearyl Alcohol, Palmitic Acid, Stearic Acid, Glyceryl Stearate, Punica Granatum Seed Oil*, Glyceryl Stearate Citrate, Xanthan Gum, Sodium Cetearyl Sulfate, Parfum**, Linalool**, Limonene**, Citronellol**

Tra le tre creme che vi ho descritto quella che mi è piaciuta di più è stata senza dubbio la "Hand Cream for happy hands" di Benecos. E' l'unica che ricomprerei, usandola più che altro durante il giorno per evitare l'effetto unto delle creme molto corpose. 

Sono dell'opinione che anche per le mani, come per il viso, ci vorrebbe una routine adeguata: alla sera prima di dormire bisognerebbe mettere una crema più corposa a carattere restitutivo con burro di karitè, vitamine, oli rigeneranti (di avocado, di semi di melograno..); al mattino, invece, sarebbe meglio una crema più leggera, sia perchè abbiamo già trattato le mani ammorbidendole e nutrendole, sia per evitare l'effetto scivolamento-degli-oggetti dato dalle mani troppo unte :-P

Mi auguro che queste piccole recensioni vi siano utili. Avete mai provato una di queste creme? Come vi siete trovate?

Al prossimo post!

A.T.



giovedì 9 ottobre 2014

Ciò che ogni donna dovrebbe sapere

Ciao a tutte/i!
A causa della scoperta della coppetta mestruale ho girovagato su internet alla ricerca della coppetta perfetta. Contemporaneamente, mi sono imbattuta in diversi blog, forum, gruppi facebookiani, in cui le donne parlano dei problemi connessi con la coppetta e con la sfera femminile in generale. Mi sono accorta di quanto poco alcune donne sappiano di ciò che accade loro mensilmente a partire dalla pubertà. E me ne rincresce. Per questo ho deciso di scrivere questo post riguardante le mestruazioni. 

Per "mestruazione" si intende la perdita di sangue mestruale che si manifesta all'incirca ogni 28 gg. In realtà quasi nessuna donna ha un ciclo di 28 giorni, io stessa supero i 30. E' un numero generico che trova corrispondenza nel ciclo lunare. Fin dall'antichità si sono associate la ciclicità della fertilità femminile e quella lunare: così come la luna in un mese va incontro a crescita (da nuova a piena) e a decrescita (da piena a nuova), così durante il ciclo mestruale l'utero di una donna subisce dei cambiamenti che lo portano da una condizione più o meno arida (che si osserva al termine della mestruazione) ad una situazione di estrema fecondità (ovulazione) che, in assenza della fecondazione dell'ovulo, precipita verso la mestruazione.
Per "ciclo mestruale", invece, non si intende la perdita di sangue mestruale, cioè la mestruazione (!) ma il periodo che va dall'inizio di una mestruazione  all'inizio della mestruazione successiva. 
Quindi, se diciamo: "ho il ciclo", in realtà non diciamo niente, perchè a partire dalla pubertà e a prescindere da particolari patologie tutte noi abbiamo SEMPRE il ciclo. 

Ma cosa succede durante la mestruazione? Una parte dell'utero chiamata endometrio ("endo" perchè è lo strato della parete che si trova più all'interno), che durante il ciclo mestruale aveva subito delle modificazioni che ne avevano aumentato notevolmente lo spessore, degenera e si sfalda. Questo sfaldamento consiste in una vera e propria perdita di tessuto, cioè di cellule. Naturalmente non viene perso tutto l'endometrio perchè uno strato sottile, chiamato strato basale, rimane per garantirne la ricostituzione durante il ciclo successivo. Assieme alla perdita di tessuto si ha anche la perdita di sangue.
Da dove viene questo sangue? Sempre nei giorni precedenti alla mestruazione le arterie che attraversano l'endometrio si modificano, diventando lunghe e tortuose soprattutto verso la superficie di questo strato. In questi vasi il sangue comincia a circolare lentamente provocando scarsa irrorazione del tessuto, che perde di vitalità. Ad un certo punto i vasi si dilatano e il sangue comincia a fluire formando dei piccoli ematomi sotto la superficie dell'endometrio. L'endometrio non più vitale si frantuma e si accumula assieme al sangue nella cavità dell'utero. Il flusso mestruale, costituito da questi due elementi, partendo dall'utero scorre verso la vagina e da qui verso l'esterno. 
Quindi, quei frammenti più solidi che vedete assieme al sangue quando avete le mestruazioni non sono altro che tessuto endometriale che si è sfaldato. Lo specifico perchè molte donne credono che quei frammenti siano pezzi di ovulo non fecondato! NOOO! 
Volete sapere che fine fa l'ovulo? L'ovulo o ovocita, innanzitutto, è una cellula invisibile ad occhio nudo che, prima dell'ovulazione, si trova accolta in una struttura definita follicolo. Il follicolo è appunto formato dall'ovocita e da una serie di cellule che lo rivestono. A seconda del grado di sviluppo del follicolo si distinguono follicoli primari, secondari e terziari. Il follicolo terziario è quello più maturo. Esso diventa grande e si sposta verso la parte esterna dell'ovaio arrivando fino in superficie. Nel punto di contatto tra parete e follicolo si assiste ad un assottigliamento progressivo, fino a quando il follicolo si rompe, così come la superficie dell'ovaio e l'ovocita viene espulso all'esterno dell'ovaio stesso. Questa piccola cellula a questo punto si viene a trovare nella tuba uterina. Il processo di espulsione dell'ovulo è detto "ovulazione". 
Se nell'arco di 24-48 h nessuno spermatozoo feconda l'ovocita che si trova nella tuba, questo andrà incontro a degenerazione, vuol dire che piano piano muore e viene eliminato non lasciando alcuna traccia di sè! L'unica testimonianza della sua presenza sono i residui del follicolo rimasti nell'ovaio dopo l'ovulazione. Questi residui formano il corpo luteo.

Quindi, ricapitolando: il ciclo mestruale è tutto il periodo che va da una mestruazione all'altra; la mestruazione è la perdita di sangue e endometrio sfaldato non vitale; l'ovulazione è il momento in cui l'ovulo viene espulso dal follicolo nella tuba. 
Mi auguro di non essere stata noiosa e soprattutto di aver chiarito dei concetti che ogni donna dovrebbe avere ben impressi. Conoscere questa parte della nostra vita credo voglia dire accettare meglio la nostra femminilità. 

Vi lascio con due immagini. La prima è seria ed ufficiale:
http://www.medical-artist.com/uterus-related-illustrations.html

La seconda è meno accademica, ma tanto carina!


See you soon!

A.T.



sabato 27 settembre 2014

Una tazza di tè e un mascara

Buonasera a tutti/e voi! 
Oggi è stata una giornata piovosa e freddina, di quelle in cui ti metti davanti alla finestra con la felpa e una tazza di tè caldo e cominci a pensare. Mi sono venuti in mente i film che vorrei vedere al cinema in questi giorni, i libri che mi piacerebbe leggere e le cose che vorrei acquistare. 
Ed è proprio di queste ultime che vi vorrei parlare. In realtà c'è solo una cosa di cui ho bisogno in questo periodo, cosmeticamente parlando, ed è il mascara.
Quello che ho ora e che per fortuna sta per finire è il "Restorative Lash Treatment and Mascara Duo" di Ojon. Ho scritto <<per fortuna>> perchè essendo stato un acquisto a scatola chiusa, senza prima guardare l'INCI, ho supposto che potesse essere buono basandomi solo sull'esperienza d'uso di altri due prodotti della stessa marca ma destinati ai capelli. Purtroppo non ho più la confezione su cui erano impressi gli ingredienti e su internet non riesco a trovarli, ma ricordo la presenza di paraffina, persa tra vari componenti che potevano essere interessanti. Di carino questo mascara aveva lo scovolino (che conserverò) che allunga le ciglia molto bene. Di sgradevole il fatto che dopo l'uso e quando mi strucco mi cadono delle ciglia. Sempre, ad ogni utilizzo. E questa non può essere una coincidenza. Lo sto finendo, mettendone sempre pochissimo e solo alle estremità libere delle ciglia, mai a partire dalla base, solo così riesco a salvare un pochino la situazione.
Prima di questo usavo il mascara maximum volume marrone di Benecos. L'effetto non era male: allungante e incurvante, anche se le ciglia tendevano un po' a raggrupparsi in ciuffetti, per cui sembrava che ne avessi di meno. Il problema di questo mascara è l'odore: sa veramente tanto di alcol e se malauguratamente vi accecate mentre lo state applicando (capita a tutte, non mentite :D) l'occhio lacrimerà e brucerà. Tremendo. 
Questo è l'INCI:

AQUA, ALCOHOL*, CERA ALBA*, GLYCERIN, POLYGLYCERYL-5 LAURATE, MAGNESIUM ALUMINUM SILICATE, ACACIA SENEGAL GUM, POLYGLYCERYL-3 STEARATE, CERA CARNAUBA, HYDROGENATED LECITHIN, GLYCERYL CAPRYLATE, SIMMONDSIA CHINENSIS SEED OIL*, p-ANISIC ACID, ROSMARINUS OFFICINALIS LEAF EXTRACT, HELIANTHUS ANNUUS SEED OIL, SODIUM HYDROXIDE, LIMONENE, TOCOPHEROL, PARFUM (ESSENTIAL OILS), ALOE BARBADENSIS LEAF JUICE POWDER*, CITRAL, LINALOOL, (+/- (MAY CONTAIN) IRON OXIDES (CI 77491), (CI 77492), (CI 77499), TALC, (CI 77891)

Sì, avete ragione: l'alcol in seconda posizione dopo l'acqua doveva allarmarmi sull'odore e le possibili conseguenze. Ma lo acquistai comunque perchè volevo un mascara marrone e che costasse poco e in questo Benecos è una delle marche migliori. Se anche voi avete le stesse esigenze che avevo io, allora lo potete tranquillamente acquistare; state solo attente quando lo applicate!
Ora tocca pensare a quale sarà il prossimo mascara. Ce n'è uno che ho provato un paio di volte e che mi è piaciuto tanto: il mascara Nero Puro di Lepo. Oltre ad essere bello carico di pigmento, allungante e volumizzante, quando lo si rimuove le ciglia sembrano rinforzate e più voluminose. Questi sono gli ingredienti:

Aqua/Water, Cera alba/Beeswax*, Prunus amygdalus dulcis (Sweet Almond) Oil*, Cera Carnauba/Copernicia Cerifera (Carnauba) Wax*, Stearic Acid, Butyrospermum Parkii  Butter/Butyrospermum Parkii (Shea Butter) Fruit*, Glycerin, Triticum vulgare (Wheat) Starch*, Glyceryl Stearate, Glyceryl Caprylate*, Tocopherol, Helianthus annuus (Sunflower) Seed Oil*, Xantan Gum, Potassium Hydroxyde, Benzyl Alcohol, Dehydroacetic Acid, C.I. 77499 (Iron Oxide).

Credo che l'effetto sia dovuto a breve termine all'amido di frumento (Triticum vulgare starch) che si deposita sulle ciglia e a lungo termine alla vitamina E pura (tocopherol) e a quella contenuta nell'olio di mandorle dolci, nel burro di Karitè, nell'olio di semi di girasole. 
La vitamina E è un potente antiossidante. Probabilmente agisce a livello del bulbo pilifero riducendo l'attività dei radicali liberi che danneggerebbero le cellule che entrano nella costituzione del pelo. Bloccando queste molecole "nemiche", il pelo risulta più corposo e strutturato. Questa però è la mia personale interpretazione. Ci sono delle ricerche sugli effetti della vitamina E sulla crescita dei capelli, ma i meccanismi con cui accada questo non sono ben chiari.
Sta di fatto che le ciglia sembrano veramente più forti e sane!
Questo mascara costa 16 € sul sito della Lepo. Non è un prezzo basso a dir la verità, ma ce ne sono sicuramente di più costosi... Scrivendo mi sono praticamente decisa a comprarlo. Mi toccherà racimolare spiccetti :D 

Intanto mi metto alla ricerca di altri mascara che oltre a colorare possano aiutare a mantenere le ciglia sane.
E voi ne conoscete uno così? 

Al prossimo mascara!
A.T. 

mercoledì 24 settembre 2014

Detergente delicato all'Aloe Vera - Alkemilla



Ciao a tutte/i!
Dopo il post tecnico e pesante sui parabeni, volevo scrivere qualcosa di più leggero, come può essere la recensione di un prodotto cosmetico. In particolare stavo pensando al "detergente delicato all'aloe vera" di Alkemilla. Questa è un'azienda certificata ICEA, Vegan OK e non testa sugli animali. Inoltre, è pugliese con sede in provincia di Taranto. Lo specifico perchè io sono pugliese e mi fa piacere sapere che vicino a me ci sono delle realtà di questo tipo.


Detergente delicato Aloe Vera


Questo prodotto mi è stato regalato per il compleanno da una persona cara, quindi lo uso già da 2 mesi, anche se non quotidianamente. Può essere utilizzato per il viso, per il corpo e per l'igiene intima grazie alla sua formulazione che lo rende delicatissimo. 

Questo è l'INCI: 

Aqua [Water], Cocamidopropyl hydroxysultaine, Cocamidopropyl betaine, Sodium cocoyl sarcosinate, Sodium chloride, Glycerin, Aloe barbadensis extract (*), Calendula officinalis flower extract (*), Centaurea cyanus flower extract (*), Malva sylvestris (Mallow) extract (*), Althaea officinalis root extract (*), Sorbitol, Sodium sunflowerseedamphoacetate, Parfum [Fragrance], Sodium benzoate, Sodium dehydroacetate, Lactic acid.

Come potete leggere ci sono numerosi estratti lenitivi e addolcenti: aloe vera, calendula, fiordaliso, malva e altea comune (le ultime due fanno parte della stessa famiglia botanica, le Malvaceae, e hanno proprietà antinfiammatorie, emollienti e calmanti). Diciamo che la parola chiave di questo detergente è "LENIRE". In genere i detergenti lasciano una sensazione fastidiosa dopo l'utilizzo: la pelle, soprattutto quella del viso, ne esce come frastornata, perchè, oltre allo sporco che si accumula su di essa, le abbiamo tolto una delle sue difese principali, il sebo. Quindi sentiremo tirare come se ci fossimo messe su una maschera all'argilla. Questo detergente, al contrario, non dà questa sensazione. La pelle è pulita, respira, risulta liscia e idratata grazie all'aloe, alla glicerina e al sorbitolo, e non si arrossa grazie a tutti i principi attivi lenitivi. Inoltre il pH acido sul viso aiuta a restringere i pori.

Per quanto riguarda l'uso come detergente intimo, anche in questo caso risulta molto delicato. Non mi ha provocato pruriti.

Invece, per quanto riguarda l'uso sul corpo devo dire che forse è un po' troppo delicato, soprattutto quando dobbiamo lavar via uno sporco più importante come può accadere dopo il mare, quando si ha necessità di un lavaggio un po' più deciso per togliere sale, creme solari, sabbia. In questo caso bisogna usarne una quantità maggiore. Dopo il risciacquo e fino a qualche ora la pelle trattiene un leggero odore di fiori di primavera, per nulla invasivo. Io non amo gli odori forti che mi inondano per ore, per cui questo lieve odore mi piace e essendo appena percettibile non è affatto fastidioso.

Lo consiglierei a chi, come me, ha la pelle sensibile e che si arrossa facilmente.

E voi che ne pensate di questo detergente? Avete provato anche gli altri due tipi (al Bamboo e al Tè verde)?

Vi lascio qui il sito dell'azienda, anche se i prodotti si trovano in numerose bioprofumerie: http://www.alkemillacosmetici.it/index.php

A presto! :D

A.T.

martedì 23 settembre 2014

I Parabeni, notizie vecchie e nuove

Ciao a tutti/e!
Qualche giorno fa, vedendo un video della Signorina Rottermeier, sono venuta a conoscenza del fatto che nell'Unione Europea è stato (quasi) bandito l'utilizzo dei parabeni  nei cosmetici.
Ma partiamo con ordine. 
Cosa sono i parabeni? Si chiamano così perchè chimicamente sono gli esteri dell'acido para-idrossibenzoico (unite il prefisso para ben di benzoico e otterrete "paraben").Questa è la loro struttura:


Al centro della figura vedete un esagono, che è l'anello benzenico, cui è legato da una parte un gruppo OH, chiamato ossidrile, e dall'altro un gruppo carbossilico (COO-) con un radicale R, chiamato gruppo alchilico. Sono utilizzati come conservanti poichè agiscono come antibatterici e antifungini, alterando le proteine di questi microrganismi e danneggiandone le membrane cellulari, fondamentali per la loro sopravvivenza. E' come se il loro scudo venisse rotto. Più "grande" è il gruppo R, maggiore è l'azione antibatterica/antifungina. Naturalmente, cambiando il gruppo R, avremo un parabene diverso:



Fino ad aprile 2014 era possibile utilizzare come conservanti cosmetici sia l'acido para-idrossibenzoico che tutti i suoi sali ed esteri; quindi: 
  1. Methylparaben e suoi sali (Sodium methylparaben, Potassium methylparaben)
  2. Butylparaben e suoi sali (Sodium butylparaben,Potassium butylparaben)
  3. Propylparaben e suoi sali (Sodium propylparaben, Potassium propylparaben)
  4. Isobutylparaben e suoi sali (Sodium isobutylparaben)
  5. Ethylparaben e suoi sali (Potassium ethylparaben, Sodium ethylparaben)
  6. Isopropylparaben
  7. Potassium paraben 
  8. Phenylparaben
  9. Sodium paraben 
  10. Calcium paraben



Da aprile 2014 in poi viene vietata la produzione di cosmetici contenenti: 
- Isopropylparaben e i suoi sali, 
- Isobutylparaben e i suoi sali, 
- Phenylparaben, 
- Benzylparaben, 
- Pentylparaben.

Invece, potranno essere ancora utilizzati: 
  • acido para-idrossibenzoico e suoi sali (sodium paraben, calcium paraben, potassium paraben)
  • methylparaben e suoi sali (sodium-/potassium-methylparaben), 
  • butylparaben e suoi sali (sodium-/potassium-butylparaben), 
  • ethylparaben e suoi sali (Potassium-/sodium-ethylparaben), 
  • propylparaben e Potassium propylparaben.
Le concentrazioni a cui possono essere usati non sono cambiate dal regolamento del 2009 al regolamento attuale e sono sempre 0,4% per un singolo estere e 0,8% per le miscele di esteri.

Ma perchè sono stati vietati? Nel 2010 la Danimarca aveva vietato l'utilizzo di propilparabene e butilparabene nei cosmetici destinati ai bambini di età inferiore ai 3 anni per la loro attività estrogeno-simile. 
Cosa vuol dire? Gli estrogeni sono ormoni, cioè delle sostanze prodotte da una ghiandola. Sono essenzialmente di derivazione ovarica, ma sono sintetizzati anche a livello del surrene e, nelle donne in menopausa, anche dal tessuto adiposo. Una volta prodotti agiscono sui recettori degli estrogeni, scatenando una serie di risposte che vanno dalla maturazione degli organi sessuali primari e dei caratteri sessuali secondari (crescita delle mammelle e dei peli ascellari e pubici) all'ovulazione; agiscono anche a livello osseo inibendone il riassorbimento (questo è uno dei motivi per cui le donne in menopausa, in cui la produzione di estrogeni è estremamente bassa, vanno incontro all'osteoporosi, cioè al depauperamento osseo).
Il problema degli estrogeni, quindi, è che influiscono soprattutto sullo sviluppo sessuale e sulla crescita delle cellule ad essi sensibili, come quelle del tessuto mammario. 
Tornando ai parabeni, questi hanno attività estrogeno-simile, poichè si legano agli stessi recettori cui si legano gli estrogeni endogeni (cioè normalmente prodotti dal nostro organismo), anche se con un'affinità (ovvero un grado di legame) di gran lunga meno importante rispetto a questi. L'affinità di legame al recettore, e di conseguenza l'effetto che ne deriva, sono più elevati per i parabeni con il gruppo R più lungo, e quindi per propilparabene e butilparabene. Ecco perchè in Danimarca sono stati banditi dall'uso nei cosmetici per i bambini, perchè potrebbero portare a precoce maturazione sessuale nelle bambine e ad alterazioni a livello sessuale anche nei bambini, come è stato osservato nelle femmine e nei maschi di ratto.
Metilparabene e etilparabene hanno attività estrogenica bassissima, tale da poter essere considerati sicuri se usati a concentrazioni adeguate.
Con il nuovo regolamento emanato dal Parlamento Europeo si vieta solo l'uso di parabeni di cui non si conoscono i rischi per la salute umana (Isopropylparaben e i suoi sali, Isobutylparaben e i suoi sali, Phenylparaben, Benzylparaben, Pentylparaben). Nella lista di quelli utilizzabili ci sono anche i due parabeni vietati in Danimarca, questo perchè il Comitato Scientifico sulla Sicurezza dei Consumatori sta ancora vagliando se ad essi sono associati effettivamente dei rischi. 
Le aziende che usano questi conservanti hanno "sei mesi di tempo per l'immissione sul mercato di prodotti conformi e quindici mesi per cessare la messa a disposizione sul mercato di prodotti non conformi dopo l'entrata in vigore del presente regolamento (aprile 2014) per consentire lo smaltimento delle scorte esistenti".

Dopo queste spiegazioni infinite forse vi starete chiedendo qual è la mia opinione. Dovete sapere che quando ho iniziato a comprare da me prodotti per la cura personale (ho iniziato a circa 16-17 anni), la prima scrematura che ho fatto tra i vari cosmetici dipendeva dalla presenza o meno dei parabeni: se c'erano nel prodotto, non lo acquistavo. Questo atteggiamento si è andato intensificando quando ho iniziato a studiare medicina e contemporaneamente ad appassionarmi di cosmetica ecodermocompatibile. Io non acquisto prodotti in cui ci sono parabeni, nè li farei utilizzare ad alcuno nella mia famiglia, soprattutto bambini. Tuttavia, se qualcuno mi chiedesse se li può utilizzare, io risponderei che sarebbe meglio di no ma che se proprio capita di voler comprare un prodotto di una linea cosmetica che utilizza parabeni, almeno si preoccupi di evitare i parabeni con gruppo R più lungo (propil e butilparabene). 

Mi auguro di essere stata sufficientemente chiara ed esplicativa :) 

Vi lascio qui delle pagine importanti per consultazione e approfondimento:
REGOLAMENTO n. 1223/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32009R1223&qid=1411156756451&from=EN 
- video della Signorina Rottermeier: https://www.youtube.com/watch?v=s2cu5skKIV0

A presto!!! :D

A.T. 

venerdì 19 settembre 2014

Motivi per scegliere la coppetta mestruale

Ciao a tutte/i!
Continuando l'argomento "coppetta mestruale", ho pensato che fosse giunto il momento di spiegarvi i motivi che mi spingeranno all'acquisto (solo se prima non mi perderò nel mare delle coppette :D).
Ho un flusso mestruale abbondante che mi accompagna per 6-7 giorni. Uso solo assorbenti esterni, perchè quegli interni non mi sono mai piaciuti, così a naso. 
A causa dell'abbondanza del flusso, uso assorbenti lunghi, sempre, in ogni momento della giornata, non solo la notte. Questo non è affatto confortevole, perchè, per quanto una donna si sforzi di utilizzare quelli in cotone, ultrasottili, che non dovrebbero percepirsi e via dicendo, comunque li sentirà, a causa dell'accumulo di sangue e della sensazione di umido. 
A questo bisogna aggiungere la possibilità di macchiarsi, che diventa un vero e proprio incubo se si è fuori casa per molto tempo oppure se si dorme in un letto non proprio.
Poi interviene il discorso economico: comprare un dispositivo riutilizzabile negli anni, vuol dire fare una spesa più o meno importante adesso e poi ammortizzarla nel tempo.
Non posso di certo tralasciare la salvaguardia dell'ambiente! Mi sono sempre chiesta quanto tempo impieghino gli assorbenti ad essere smaltiti. Leggendo qua e là ho scoperto che impiegano dai 200 ai 500 anni O.o Ci pensate? Il nostro passato e il nostro futuro invasi da assorbenti, pannolini e quant'altro.
Penso siano tutti buoni motivi per scegliere la coppetta. Mi auguro di trovarmici bene, altrimenti tutto questo tempo passato ad elucubrare sarà stato solo tempo perso...ma per ora non ci pensiamo...

A presto!

A.T. 

mercoledì 17 settembre 2014

cos'è la coppetta mestruale

Ciao a tutte/i!
Come avevo anticipato nel post precedente, vorrei parlare della Coppetta Mestruale, una semi-sconosciuta.
E' da qualche mese che ne sono venuta a conoscenza e non ricordo nemmeno come. Probabilmente ho visto il video su YouTube di qualcuna che ne parlava. Sta di fatto che da quel momento ho cominciato ad informarmi e ad approfondire sempre di più. 
Ecco cosa ho scoperto:
1) Cos'è? La coppetta mestruale è un dispositivo a forma di coppa utilizzato per contenere il sangue mestruale. A differenza degli assorbenti classici non assorbe il sangue, ma lo raccoglie nella sua concavità.
E' formata da un anello, un corpo, una base e uno stelo. Questo è l'aspetto di una coppetta:

 
2) Di che materiale è fatta? La maggior parte delle coppette che ho trovato su internet sono in silicone; solo una marca (almeno fino ad ora e che io sappia) utilizza un altro materiale, il TPE (elastomero termoplastico). Quest'ultimo è una miscela di plastica e gomma che rende il materiale malleabile, elastico e riutilizzabile. In ambito medico è usato anche per fabbricare i cateteri.
Il silicone utilizzato dalle altre ditte, invece, è definito "di grado medico", vuol dire che che è stato testato per quanto riguarda la sua biocompatibilità.

N.B. per BIOCOMPATIBILITA' si intende la capacità di un materiale di interagire con l'organismo ospite senza provocare reazioni avverse (favorire infezioni, danneggiare i tessuti..)

(Ho anche letto che esistono coppette in lattice, ma per ora non mi è capitato di trovare brand che le producessero).

3) Come si utilizza? Diversamente da un assorbente esterno, la coppetta viene posizionata all'interno della vagina, non così in alto da raggiungere la cervice uterina, nè così in basso da sporgere all'esterno, se non parzialmente con il gambo (ma molte donne so che lo tagliano perchè reca loro fastidio).

Veniamo ora a quelli che erano i miei dubbi:
1) E' igienica? La coppetta, prima di essere utilizzata per la prima volta e poi all'inizio di ogni mestruazione, deve essere sterilizzata o facendola bollire in acqua bollente o usando la sterilizzazione a freddo (il metodo Milton che le mamme usano per sterilizzare gli oggetti destinati all'uso dei loro bimbi). 
Ad ogni cambio, invece,  si dovrebbe lavare con acqua corrente potabile e un detergente apposito (delicato, a pH neutro).
La possibilità di infezioni sembra essere ridotta al minimo o addirittura essere pari a zero. Naturalmente se si associa una corretta igiene, perchè lavarsi le mani prima di toglierla e metterla è fondamentale! 
2) Dato che il sangue mestruale rappresenta anche una forma di difesa da agenti esterni, perchè allontana eventuali microrganismi nocivi presenti sulle pareti vaginali, l'assenza di questo flusso non potrebbe provocare suscettibilità alle infezioni vaginali?
Comincio con il dire che la vagina non è un ambiente sterile, in primis perchè è a contatto con l'esterno attraverso l'orifizio vaginale che si trova in stretta vicinanza con altri due orifizi, cioè quello uretrale esterno e l'apertura anale, in secundis a causa dell'attività sessuale.
Normalmente l'ambiente vaginale è ricco di batteri saprofiti (positivi per noi) che competono per la loro sopravvivenza con un'eventuale flora batterica patogena e che, inoltre, grazie anche alla capacità di acidificare il pH vaginale rendono questo ambiente inospitale agli "invasori".
Ho riflettuto a lungo sulla possibilità che l'assenza di sangue mestruale possa favorire le infezioni. In realtà dobbiamo tener conto che la vagina è ricca di ghiandole, almeno dopo la pubertà, le cui secrezioni facilitano comunque l'eliminazione di ospiti indesiderati. Questo, associato ad una corretta igiene intima e ad una corretta alimentazione ricca di frutta, verdura, yogurt e probiotici, dovrebbe tenerci a riparo dallo sviluppo di patologie di origine infettiva.
3) Può irritare le pareti vaginali? 
Il materiale di cui le coppette sono fatte dovrebbe renderle morbide e abbastanza lisce da non determinare irritazioni. Le scritte o i disegni incisi su alcune coppette potrebbero dare dei fastidi, soprattutto alle donne più sensibili, ma in genere non dovrebbero essere così in rilievo da disturbare.
Per ridurre la sensazione di materiale estraneo e facilitare anche l'inserimento si può utilizzare un lubrificante, meglio se naturale e senza siliconi.

Una volta soffermatami su tutti questi aspetti, ho cominciato a chiedermi "Quale coppetta comprare?".
A questa domanda non ho ancora risposto. Ci sono decine di marche che offrono coppette diverse per forma, capienza, lunghezza, morbidezza del materiale e una donna nella scelta della sua coppetta ideale dovrebbe tenere conto di tutti questi fattori.
Il problema, però, è uno e uno solo: non avendo un metro di paragone, come fa una novellina di questo mondo a capire quale scegliere? Una risposta certa non c'è e la fortuna gioca un ruolo importante.
Io ho chiesto aiuto al sito www.coppetta-mestruale.it. Mi hanno risposto subito e, in base alle informazioni da me fornite, mi hanno consigliato di acquistare una tra queste 3 coppette: Femmecup, Ruby Cup e CupLee, caldeggiando soprattutto la terza che avendo l'anello più morbido dovrebbe darmi meno fastidi durante i primi giorni del ciclo che sono per me dolorosi.
In realtà se dovessi scegliere solo tra queste 3, preferirei acquistare la Ruby Cup sia per l'aspetto "solidale" che per le caratteristiche tecniche.
Vi lascio il link al sito http://www.ruby-cup.com/en/. Qui potrete leggere come le tre fondatrici (Julie Weigaard Kjaer, Maxie Matthiessen e Veronica D'Souza) partendo dall'idea di produrre qualcosa di innovativo e utile siano riuscite a metter su un business basato anche sulla solidarietà. Infatti sempre nel loro sito leggerete che per ogni Ruby Cup acquistata ne viene donata un'altra ad una ragazza del Kenya, in modo che questa non si debba più preoccupare di comprare assorbenti (costosi e poco reperibili in quelle aree) per almeno 10 anni.
N.B. In verità non è una vera e propria donazione, in quanto le ragazze keniote compreranno lo stesso la coppetta ma ad un prezzo simbolico (lo trovate scritto in fondo a questa pagina: http://www.ruby-cup.com/en/ruby-cup-in-kenya). Lo specifico perchè inizialmente pensavo fosse una vera donazione gratuita, magari anche voi pensate così. E' comunque un gesto "nobile" che secondo l'azienda dovrebbe far sentire queste neo-donne più indipendenti e orgogliose.

Nei prossimi post vorrei parlarvi dei tipi di coppetta e delle caratteristiche fisiche che dovremmo considerare per sceglierne una.

See you soon!

lunedì 15 settembre 2014

Sono tornata :)

Ciao a tutti!
E' da più di un anno che non scrivo nulla. In questo periodo mi sono dedicata più che altro a leggere i blog degli altri. Come ho già scritto in un vecchio post, questa è un'occupazione a me molto gradita :D
Purtroppo non ho fatto recensioni di prodotti cosmetici, anche se ne ho utilizzati diversi. Questo perchè sono stata scoraggiata dalla profusione di blog e di recensioni presenti su internet.
Però ho sinceramente voglia di scrivere e condividere non solo ciò che ho fatto, provato, visto, ma anche ciò che voglio fare, vedere, provare. Può sembrare strano, ma dato che non sempre faccio acquisti a profusione che mi permettano di fare recensioni una dietro l'altra, ho pensato che forse è meglio fare il ragionamento inverso: scrivere di ciò che voglio acquistare, con i pro e i contro, e a seguito dell'eventuale acquisto fare la recensione. In fondo nella vita quotidiana siamo sempre guidati dal "lo faccio - non lo faccio", "lo compro - non lo compro"... ma a causa del nostro continuo andare di fretta, il tempo per pensare è così poco che facciamo acquisti sul momento sensati che poi si rivelano inutili. Vedremo se con questo approccio alla fine sarò soddisfatta!

Ora vado a scrivere il prossimo post su uno di quegli argomenti che negli ultimi mesi mi sta facendo letteralmente impazzire: la coppetta mestruale.

A presto!