sabato 27 settembre 2014

Una tazza di tè e un mascara

Buonasera a tutti/e voi! 
Oggi è stata una giornata piovosa e freddina, di quelle in cui ti metti davanti alla finestra con la felpa e una tazza di tè caldo e cominci a pensare. Mi sono venuti in mente i film che vorrei vedere al cinema in questi giorni, i libri che mi piacerebbe leggere e le cose che vorrei acquistare. 
Ed è proprio di queste ultime che vi vorrei parlare. In realtà c'è solo una cosa di cui ho bisogno in questo periodo, cosmeticamente parlando, ed è il mascara.
Quello che ho ora e che per fortuna sta per finire è il "Restorative Lash Treatment and Mascara Duo" di Ojon. Ho scritto <<per fortuna>> perchè essendo stato un acquisto a scatola chiusa, senza prima guardare l'INCI, ho supposto che potesse essere buono basandomi solo sull'esperienza d'uso di altri due prodotti della stessa marca ma destinati ai capelli. Purtroppo non ho più la confezione su cui erano impressi gli ingredienti e su internet non riesco a trovarli, ma ricordo la presenza di paraffina, persa tra vari componenti che potevano essere interessanti. Di carino questo mascara aveva lo scovolino (che conserverò) che allunga le ciglia molto bene. Di sgradevole il fatto che dopo l'uso e quando mi strucco mi cadono delle ciglia. Sempre, ad ogni utilizzo. E questa non può essere una coincidenza. Lo sto finendo, mettendone sempre pochissimo e solo alle estremità libere delle ciglia, mai a partire dalla base, solo così riesco a salvare un pochino la situazione.
Prima di questo usavo il mascara maximum volume marrone di Benecos. L'effetto non era male: allungante e incurvante, anche se le ciglia tendevano un po' a raggrupparsi in ciuffetti, per cui sembrava che ne avessi di meno. Il problema di questo mascara è l'odore: sa veramente tanto di alcol e se malauguratamente vi accecate mentre lo state applicando (capita a tutte, non mentite :D) l'occhio lacrimerà e brucerà. Tremendo. 
Questo è l'INCI:

AQUA, ALCOHOL*, CERA ALBA*, GLYCERIN, POLYGLYCERYL-5 LAURATE, MAGNESIUM ALUMINUM SILICATE, ACACIA SENEGAL GUM, POLYGLYCERYL-3 STEARATE, CERA CARNAUBA, HYDROGENATED LECITHIN, GLYCERYL CAPRYLATE, SIMMONDSIA CHINENSIS SEED OIL*, p-ANISIC ACID, ROSMARINUS OFFICINALIS LEAF EXTRACT, HELIANTHUS ANNUUS SEED OIL, SODIUM HYDROXIDE, LIMONENE, TOCOPHEROL, PARFUM (ESSENTIAL OILS), ALOE BARBADENSIS LEAF JUICE POWDER*, CITRAL, LINALOOL, (+/- (MAY CONTAIN) IRON OXIDES (CI 77491), (CI 77492), (CI 77499), TALC, (CI 77891)

Sì, avete ragione: l'alcol in seconda posizione dopo l'acqua doveva allarmarmi sull'odore e le possibili conseguenze. Ma lo acquistai comunque perchè volevo un mascara marrone e che costasse poco e in questo Benecos è una delle marche migliori. Se anche voi avete le stesse esigenze che avevo io, allora lo potete tranquillamente acquistare; state solo attente quando lo applicate!
Ora tocca pensare a quale sarà il prossimo mascara. Ce n'è uno che ho provato un paio di volte e che mi è piaciuto tanto: il mascara Nero Puro di Lepo. Oltre ad essere bello carico di pigmento, allungante e volumizzante, quando lo si rimuove le ciglia sembrano rinforzate e più voluminose. Questi sono gli ingredienti:

Aqua/Water, Cera alba/Beeswax*, Prunus amygdalus dulcis (Sweet Almond) Oil*, Cera Carnauba/Copernicia Cerifera (Carnauba) Wax*, Stearic Acid, Butyrospermum Parkii  Butter/Butyrospermum Parkii (Shea Butter) Fruit*, Glycerin, Triticum vulgare (Wheat) Starch*, Glyceryl Stearate, Glyceryl Caprylate*, Tocopherol, Helianthus annuus (Sunflower) Seed Oil*, Xantan Gum, Potassium Hydroxyde, Benzyl Alcohol, Dehydroacetic Acid, C.I. 77499 (Iron Oxide).

Credo che l'effetto sia dovuto a breve termine all'amido di frumento (Triticum vulgare starch) che si deposita sulle ciglia e a lungo termine alla vitamina E pura (tocopherol) e a quella contenuta nell'olio di mandorle dolci, nel burro di Karitè, nell'olio di semi di girasole. 
La vitamina E è un potente antiossidante. Probabilmente agisce a livello del bulbo pilifero riducendo l'attività dei radicali liberi che danneggerebbero le cellule che entrano nella costituzione del pelo. Bloccando queste molecole "nemiche", il pelo risulta più corposo e strutturato. Questa però è la mia personale interpretazione. Ci sono delle ricerche sugli effetti della vitamina E sulla crescita dei capelli, ma i meccanismi con cui accada questo non sono ben chiari.
Sta di fatto che le ciglia sembrano veramente più forti e sane!
Questo mascara costa 16 € sul sito della Lepo. Non è un prezzo basso a dir la verità, ma ce ne sono sicuramente di più costosi... Scrivendo mi sono praticamente decisa a comprarlo. Mi toccherà racimolare spiccetti :D 

Intanto mi metto alla ricerca di altri mascara che oltre a colorare possano aiutare a mantenere le ciglia sane.
E voi ne conoscete uno così? 

Al prossimo mascara!
A.T. 

mercoledì 24 settembre 2014

Detergente delicato all'Aloe Vera - Alkemilla



Ciao a tutte/i!
Dopo il post tecnico e pesante sui parabeni, volevo scrivere qualcosa di più leggero, come può essere la recensione di un prodotto cosmetico. In particolare stavo pensando al "detergente delicato all'aloe vera" di Alkemilla. Questa è un'azienda certificata ICEA, Vegan OK e non testa sugli animali. Inoltre, è pugliese con sede in provincia di Taranto. Lo specifico perchè io sono pugliese e mi fa piacere sapere che vicino a me ci sono delle realtà di questo tipo.


Detergente delicato Aloe Vera


Questo prodotto mi è stato regalato per il compleanno da una persona cara, quindi lo uso già da 2 mesi, anche se non quotidianamente. Può essere utilizzato per il viso, per il corpo e per l'igiene intima grazie alla sua formulazione che lo rende delicatissimo. 

Questo è l'INCI: 

Aqua [Water], Cocamidopropyl hydroxysultaine, Cocamidopropyl betaine, Sodium cocoyl sarcosinate, Sodium chloride, Glycerin, Aloe barbadensis extract (*), Calendula officinalis flower extract (*), Centaurea cyanus flower extract (*), Malva sylvestris (Mallow) extract (*), Althaea officinalis root extract (*), Sorbitol, Sodium sunflowerseedamphoacetate, Parfum [Fragrance], Sodium benzoate, Sodium dehydroacetate, Lactic acid.

Come potete leggere ci sono numerosi estratti lenitivi e addolcenti: aloe vera, calendula, fiordaliso, malva e altea comune (le ultime due fanno parte della stessa famiglia botanica, le Malvaceae, e hanno proprietà antinfiammatorie, emollienti e calmanti). Diciamo che la parola chiave di questo detergente è "LENIRE". In genere i detergenti lasciano una sensazione fastidiosa dopo l'utilizzo: la pelle, soprattutto quella del viso, ne esce come frastornata, perchè, oltre allo sporco che si accumula su di essa, le abbiamo tolto una delle sue difese principali, il sebo. Quindi sentiremo tirare come se ci fossimo messe su una maschera all'argilla. Questo detergente, al contrario, non dà questa sensazione. La pelle è pulita, respira, risulta liscia e idratata grazie all'aloe, alla glicerina e al sorbitolo, e non si arrossa grazie a tutti i principi attivi lenitivi. Inoltre il pH acido sul viso aiuta a restringere i pori.

Per quanto riguarda l'uso come detergente intimo, anche in questo caso risulta molto delicato. Non mi ha provocato pruriti.

Invece, per quanto riguarda l'uso sul corpo devo dire che forse è un po' troppo delicato, soprattutto quando dobbiamo lavar via uno sporco più importante come può accadere dopo il mare, quando si ha necessità di un lavaggio un po' più deciso per togliere sale, creme solari, sabbia. In questo caso bisogna usarne una quantità maggiore. Dopo il risciacquo e fino a qualche ora la pelle trattiene un leggero odore di fiori di primavera, per nulla invasivo. Io non amo gli odori forti che mi inondano per ore, per cui questo lieve odore mi piace e essendo appena percettibile non è affatto fastidioso.

Lo consiglierei a chi, come me, ha la pelle sensibile e che si arrossa facilmente.

E voi che ne pensate di questo detergente? Avete provato anche gli altri due tipi (al Bamboo e al Tè verde)?

Vi lascio qui il sito dell'azienda, anche se i prodotti si trovano in numerose bioprofumerie: http://www.alkemillacosmetici.it/index.php

A presto! :D

A.T.

martedì 23 settembre 2014

I Parabeni, notizie vecchie e nuove

Ciao a tutti/e!
Qualche giorno fa, vedendo un video della Signorina Rottermeier, sono venuta a conoscenza del fatto che nell'Unione Europea è stato (quasi) bandito l'utilizzo dei parabeni  nei cosmetici.
Ma partiamo con ordine. 
Cosa sono i parabeni? Si chiamano così perchè chimicamente sono gli esteri dell'acido para-idrossibenzoico (unite il prefisso para ben di benzoico e otterrete "paraben").Questa è la loro struttura:


Al centro della figura vedete un esagono, che è l'anello benzenico, cui è legato da una parte un gruppo OH, chiamato ossidrile, e dall'altro un gruppo carbossilico (COO-) con un radicale R, chiamato gruppo alchilico. Sono utilizzati come conservanti poichè agiscono come antibatterici e antifungini, alterando le proteine di questi microrganismi e danneggiandone le membrane cellulari, fondamentali per la loro sopravvivenza. E' come se il loro scudo venisse rotto. Più "grande" è il gruppo R, maggiore è l'azione antibatterica/antifungina. Naturalmente, cambiando il gruppo R, avremo un parabene diverso:



Fino ad aprile 2014 era possibile utilizzare come conservanti cosmetici sia l'acido para-idrossibenzoico che tutti i suoi sali ed esteri; quindi: 
  1. Methylparaben e suoi sali (Sodium methylparaben, Potassium methylparaben)
  2. Butylparaben e suoi sali (Sodium butylparaben,Potassium butylparaben)
  3. Propylparaben e suoi sali (Sodium propylparaben, Potassium propylparaben)
  4. Isobutylparaben e suoi sali (Sodium isobutylparaben)
  5. Ethylparaben e suoi sali (Potassium ethylparaben, Sodium ethylparaben)
  6. Isopropylparaben
  7. Potassium paraben 
  8. Phenylparaben
  9. Sodium paraben 
  10. Calcium paraben



Da aprile 2014 in poi viene vietata la produzione di cosmetici contenenti: 
- Isopropylparaben e i suoi sali, 
- Isobutylparaben e i suoi sali, 
- Phenylparaben, 
- Benzylparaben, 
- Pentylparaben.

Invece, potranno essere ancora utilizzati: 
  • acido para-idrossibenzoico e suoi sali (sodium paraben, calcium paraben, potassium paraben)
  • methylparaben e suoi sali (sodium-/potassium-methylparaben), 
  • butylparaben e suoi sali (sodium-/potassium-butylparaben), 
  • ethylparaben e suoi sali (Potassium-/sodium-ethylparaben), 
  • propylparaben e Potassium propylparaben.
Le concentrazioni a cui possono essere usati non sono cambiate dal regolamento del 2009 al regolamento attuale e sono sempre 0,4% per un singolo estere e 0,8% per le miscele di esteri.

Ma perchè sono stati vietati? Nel 2010 la Danimarca aveva vietato l'utilizzo di propilparabene e butilparabene nei cosmetici destinati ai bambini di età inferiore ai 3 anni per la loro attività estrogeno-simile. 
Cosa vuol dire? Gli estrogeni sono ormoni, cioè delle sostanze prodotte da una ghiandola. Sono essenzialmente di derivazione ovarica, ma sono sintetizzati anche a livello del surrene e, nelle donne in menopausa, anche dal tessuto adiposo. Una volta prodotti agiscono sui recettori degli estrogeni, scatenando una serie di risposte che vanno dalla maturazione degli organi sessuali primari e dei caratteri sessuali secondari (crescita delle mammelle e dei peli ascellari e pubici) all'ovulazione; agiscono anche a livello osseo inibendone il riassorbimento (questo è uno dei motivi per cui le donne in menopausa, in cui la produzione di estrogeni è estremamente bassa, vanno incontro all'osteoporosi, cioè al depauperamento osseo).
Il problema degli estrogeni, quindi, è che influiscono soprattutto sullo sviluppo sessuale e sulla crescita delle cellule ad essi sensibili, come quelle del tessuto mammario. 
Tornando ai parabeni, questi hanno attività estrogeno-simile, poichè si legano agli stessi recettori cui si legano gli estrogeni endogeni (cioè normalmente prodotti dal nostro organismo), anche se con un'affinità (ovvero un grado di legame) di gran lunga meno importante rispetto a questi. L'affinità di legame al recettore, e di conseguenza l'effetto che ne deriva, sono più elevati per i parabeni con il gruppo R più lungo, e quindi per propilparabene e butilparabene. Ecco perchè in Danimarca sono stati banditi dall'uso nei cosmetici per i bambini, perchè potrebbero portare a precoce maturazione sessuale nelle bambine e ad alterazioni a livello sessuale anche nei bambini, come è stato osservato nelle femmine e nei maschi di ratto.
Metilparabene e etilparabene hanno attività estrogenica bassissima, tale da poter essere considerati sicuri se usati a concentrazioni adeguate.
Con il nuovo regolamento emanato dal Parlamento Europeo si vieta solo l'uso di parabeni di cui non si conoscono i rischi per la salute umana (Isopropylparaben e i suoi sali, Isobutylparaben e i suoi sali, Phenylparaben, Benzylparaben, Pentylparaben). Nella lista di quelli utilizzabili ci sono anche i due parabeni vietati in Danimarca, questo perchè il Comitato Scientifico sulla Sicurezza dei Consumatori sta ancora vagliando se ad essi sono associati effettivamente dei rischi. 
Le aziende che usano questi conservanti hanno "sei mesi di tempo per l'immissione sul mercato di prodotti conformi e quindici mesi per cessare la messa a disposizione sul mercato di prodotti non conformi dopo l'entrata in vigore del presente regolamento (aprile 2014) per consentire lo smaltimento delle scorte esistenti".

Dopo queste spiegazioni infinite forse vi starete chiedendo qual è la mia opinione. Dovete sapere che quando ho iniziato a comprare da me prodotti per la cura personale (ho iniziato a circa 16-17 anni), la prima scrematura che ho fatto tra i vari cosmetici dipendeva dalla presenza o meno dei parabeni: se c'erano nel prodotto, non lo acquistavo. Questo atteggiamento si è andato intensificando quando ho iniziato a studiare medicina e contemporaneamente ad appassionarmi di cosmetica ecodermocompatibile. Io non acquisto prodotti in cui ci sono parabeni, nè li farei utilizzare ad alcuno nella mia famiglia, soprattutto bambini. Tuttavia, se qualcuno mi chiedesse se li può utilizzare, io risponderei che sarebbe meglio di no ma che se proprio capita di voler comprare un prodotto di una linea cosmetica che utilizza parabeni, almeno si preoccupi di evitare i parabeni con gruppo R più lungo (propil e butilparabene). 

Mi auguro di essere stata sufficientemente chiara ed esplicativa :) 

Vi lascio qui delle pagine importanti per consultazione e approfondimento:
REGOLAMENTO n. 1223/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32009R1223&qid=1411156756451&from=EN 
- video della Signorina Rottermeier: https://www.youtube.com/watch?v=s2cu5skKIV0

A presto!!! :D

A.T. 

venerdì 19 settembre 2014

Motivi per scegliere la coppetta mestruale

Ciao a tutte/i!
Continuando l'argomento "coppetta mestruale", ho pensato che fosse giunto il momento di spiegarvi i motivi che mi spingeranno all'acquisto (solo se prima non mi perderò nel mare delle coppette :D).
Ho un flusso mestruale abbondante che mi accompagna per 6-7 giorni. Uso solo assorbenti esterni, perchè quegli interni non mi sono mai piaciuti, così a naso. 
A causa dell'abbondanza del flusso, uso assorbenti lunghi, sempre, in ogni momento della giornata, non solo la notte. Questo non è affatto confortevole, perchè, per quanto una donna si sforzi di utilizzare quelli in cotone, ultrasottili, che non dovrebbero percepirsi e via dicendo, comunque li sentirà, a causa dell'accumulo di sangue e della sensazione di umido. 
A questo bisogna aggiungere la possibilità di macchiarsi, che diventa un vero e proprio incubo se si è fuori casa per molto tempo oppure se si dorme in un letto non proprio.
Poi interviene il discorso economico: comprare un dispositivo riutilizzabile negli anni, vuol dire fare una spesa più o meno importante adesso e poi ammortizzarla nel tempo.
Non posso di certo tralasciare la salvaguardia dell'ambiente! Mi sono sempre chiesta quanto tempo impieghino gli assorbenti ad essere smaltiti. Leggendo qua e là ho scoperto che impiegano dai 200 ai 500 anni O.o Ci pensate? Il nostro passato e il nostro futuro invasi da assorbenti, pannolini e quant'altro.
Penso siano tutti buoni motivi per scegliere la coppetta. Mi auguro di trovarmici bene, altrimenti tutto questo tempo passato ad elucubrare sarà stato solo tempo perso...ma per ora non ci pensiamo...

A presto!

A.T. 

mercoledì 17 settembre 2014

cos'è la coppetta mestruale

Ciao a tutte/i!
Come avevo anticipato nel post precedente, vorrei parlare della Coppetta Mestruale, una semi-sconosciuta.
E' da qualche mese che ne sono venuta a conoscenza e non ricordo nemmeno come. Probabilmente ho visto il video su YouTube di qualcuna che ne parlava. Sta di fatto che da quel momento ho cominciato ad informarmi e ad approfondire sempre di più. 
Ecco cosa ho scoperto:
1) Cos'è? La coppetta mestruale è un dispositivo a forma di coppa utilizzato per contenere il sangue mestruale. A differenza degli assorbenti classici non assorbe il sangue, ma lo raccoglie nella sua concavità.
E' formata da un anello, un corpo, una base e uno stelo. Questo è l'aspetto di una coppetta:

 
2) Di che materiale è fatta? La maggior parte delle coppette che ho trovato su internet sono in silicone; solo una marca (almeno fino ad ora e che io sappia) utilizza un altro materiale, il TPE (elastomero termoplastico). Quest'ultimo è una miscela di plastica e gomma che rende il materiale malleabile, elastico e riutilizzabile. In ambito medico è usato anche per fabbricare i cateteri.
Il silicone utilizzato dalle altre ditte, invece, è definito "di grado medico", vuol dire che che è stato testato per quanto riguarda la sua biocompatibilità.

N.B. per BIOCOMPATIBILITA' si intende la capacità di un materiale di interagire con l'organismo ospite senza provocare reazioni avverse (favorire infezioni, danneggiare i tessuti..)

(Ho anche letto che esistono coppette in lattice, ma per ora non mi è capitato di trovare brand che le producessero).

3) Come si utilizza? Diversamente da un assorbente esterno, la coppetta viene posizionata all'interno della vagina, non così in alto da raggiungere la cervice uterina, nè così in basso da sporgere all'esterno, se non parzialmente con il gambo (ma molte donne so che lo tagliano perchè reca loro fastidio).

Veniamo ora a quelli che erano i miei dubbi:
1) E' igienica? La coppetta, prima di essere utilizzata per la prima volta e poi all'inizio di ogni mestruazione, deve essere sterilizzata o facendola bollire in acqua bollente o usando la sterilizzazione a freddo (il metodo Milton che le mamme usano per sterilizzare gli oggetti destinati all'uso dei loro bimbi). 
Ad ogni cambio, invece,  si dovrebbe lavare con acqua corrente potabile e un detergente apposito (delicato, a pH neutro).
La possibilità di infezioni sembra essere ridotta al minimo o addirittura essere pari a zero. Naturalmente se si associa una corretta igiene, perchè lavarsi le mani prima di toglierla e metterla è fondamentale! 
2) Dato che il sangue mestruale rappresenta anche una forma di difesa da agenti esterni, perchè allontana eventuali microrganismi nocivi presenti sulle pareti vaginali, l'assenza di questo flusso non potrebbe provocare suscettibilità alle infezioni vaginali?
Comincio con il dire che la vagina non è un ambiente sterile, in primis perchè è a contatto con l'esterno attraverso l'orifizio vaginale che si trova in stretta vicinanza con altri due orifizi, cioè quello uretrale esterno e l'apertura anale, in secundis a causa dell'attività sessuale.
Normalmente l'ambiente vaginale è ricco di batteri saprofiti (positivi per noi) che competono per la loro sopravvivenza con un'eventuale flora batterica patogena e che, inoltre, grazie anche alla capacità di acidificare il pH vaginale rendono questo ambiente inospitale agli "invasori".
Ho riflettuto a lungo sulla possibilità che l'assenza di sangue mestruale possa favorire le infezioni. In realtà dobbiamo tener conto che la vagina è ricca di ghiandole, almeno dopo la pubertà, le cui secrezioni facilitano comunque l'eliminazione di ospiti indesiderati. Questo, associato ad una corretta igiene intima e ad una corretta alimentazione ricca di frutta, verdura, yogurt e probiotici, dovrebbe tenerci a riparo dallo sviluppo di patologie di origine infettiva.
3) Può irritare le pareti vaginali? 
Il materiale di cui le coppette sono fatte dovrebbe renderle morbide e abbastanza lisce da non determinare irritazioni. Le scritte o i disegni incisi su alcune coppette potrebbero dare dei fastidi, soprattutto alle donne più sensibili, ma in genere non dovrebbero essere così in rilievo da disturbare.
Per ridurre la sensazione di materiale estraneo e facilitare anche l'inserimento si può utilizzare un lubrificante, meglio se naturale e senza siliconi.

Una volta soffermatami su tutti questi aspetti, ho cominciato a chiedermi "Quale coppetta comprare?".
A questa domanda non ho ancora risposto. Ci sono decine di marche che offrono coppette diverse per forma, capienza, lunghezza, morbidezza del materiale e una donna nella scelta della sua coppetta ideale dovrebbe tenere conto di tutti questi fattori.
Il problema, però, è uno e uno solo: non avendo un metro di paragone, come fa una novellina di questo mondo a capire quale scegliere? Una risposta certa non c'è e la fortuna gioca un ruolo importante.
Io ho chiesto aiuto al sito www.coppetta-mestruale.it. Mi hanno risposto subito e, in base alle informazioni da me fornite, mi hanno consigliato di acquistare una tra queste 3 coppette: Femmecup, Ruby Cup e CupLee, caldeggiando soprattutto la terza che avendo l'anello più morbido dovrebbe darmi meno fastidi durante i primi giorni del ciclo che sono per me dolorosi.
In realtà se dovessi scegliere solo tra queste 3, preferirei acquistare la Ruby Cup sia per l'aspetto "solidale" che per le caratteristiche tecniche.
Vi lascio il link al sito http://www.ruby-cup.com/en/. Qui potrete leggere come le tre fondatrici (Julie Weigaard Kjaer, Maxie Matthiessen e Veronica D'Souza) partendo dall'idea di produrre qualcosa di innovativo e utile siano riuscite a metter su un business basato anche sulla solidarietà. Infatti sempre nel loro sito leggerete che per ogni Ruby Cup acquistata ne viene donata un'altra ad una ragazza del Kenya, in modo che questa non si debba più preoccupare di comprare assorbenti (costosi e poco reperibili in quelle aree) per almeno 10 anni.
N.B. In verità non è una vera e propria donazione, in quanto le ragazze keniote compreranno lo stesso la coppetta ma ad un prezzo simbolico (lo trovate scritto in fondo a questa pagina: http://www.ruby-cup.com/en/ruby-cup-in-kenya). Lo specifico perchè inizialmente pensavo fosse una vera donazione gratuita, magari anche voi pensate così. E' comunque un gesto "nobile" che secondo l'azienda dovrebbe far sentire queste neo-donne più indipendenti e orgogliose.

Nei prossimi post vorrei parlarvi dei tipi di coppetta e delle caratteristiche fisiche che dovremmo considerare per sceglierne una.

See you soon!

lunedì 15 settembre 2014

Sono tornata :)

Ciao a tutti!
E' da più di un anno che non scrivo nulla. In questo periodo mi sono dedicata più che altro a leggere i blog degli altri. Come ho già scritto in un vecchio post, questa è un'occupazione a me molto gradita :D
Purtroppo non ho fatto recensioni di prodotti cosmetici, anche se ne ho utilizzati diversi. Questo perchè sono stata scoraggiata dalla profusione di blog e di recensioni presenti su internet.
Però ho sinceramente voglia di scrivere e condividere non solo ciò che ho fatto, provato, visto, ma anche ciò che voglio fare, vedere, provare. Può sembrare strano, ma dato che non sempre faccio acquisti a profusione che mi permettano di fare recensioni una dietro l'altra, ho pensato che forse è meglio fare il ragionamento inverso: scrivere di ciò che voglio acquistare, con i pro e i contro, e a seguito dell'eventuale acquisto fare la recensione. In fondo nella vita quotidiana siamo sempre guidati dal "lo faccio - non lo faccio", "lo compro - non lo compro"... ma a causa del nostro continuo andare di fretta, il tempo per pensare è così poco che facciamo acquisti sul momento sensati che poi si rivelano inutili. Vedremo se con questo approccio alla fine sarò soddisfatta!

Ora vado a scrivere il prossimo post su uno di quegli argomenti che negli ultimi mesi mi sta facendo letteralmente impazzire: la coppetta mestruale.

A presto!